mercoledì 18 gennaio 2017

Step 23 - Il colore selvaggio

Il blu cadetto selvaggio


Il pensiero selvaggio è un opera saggistica scritta da Claude Lèvi-Strauss.
Nel suo libro Strauss propone una lettura del comportamento umano, sostenendo la permanenza di comportamenti che l’uomo utilizza per l’organizzazione della realtà intorno a sé. Dai primi uomini fino agli odierni, per noi come per i “selvaggi”, permane la tendenza a strutturare, delineare comportamenti, creare miti e credenze, simboli.[1]

Per questo post sul colore selvaggio ho scelto come argomento la pittura bellica, collegandomi più che al colore in sé, al suo ambito militare.

Molte popolazioni usavano pitturarsi il corpo, in particolare il volto, come rituale prima delle battaglie. Il colore assumeva in questi casi un valore psicologico e rituale, comune ad un gruppo di individui.
Per esempio le popolazioni scozzesi utilizzavano tali pitture come simbolo di appartenenza ad un certo clan, impiegandole anch'essi come strumento intimidatorio.
In epoca napoleonica il colore, in questo caso delle uniformi, veniva usato per riconoscere i proprio alleati, ma anche a scopo intimidatorio, per esaltare il numero dei soldati.
In periodi più recenti, la pittura del volto veniva utilizzata non più a scopo simbolico, quanto strategico. In campo militare per la mimetizzazione la faccia veniva coperta con colori scuri, come nero o verde, per evitare il riflesso del sole sulla pelle del viso.[2]

Oggi questo metodo non viene più utilizzato, tuttavia coprirsi il viso con del colore, mascherando in parte la propria fisionomia è rimasto nell’immaginario collettivo.
Infatti anche oggi tuttavia si possono trovare esempi di pittura bellica, a livello più astratto e metaforico. Per esempio nella produzione cinematografica, che ha da sempre alimentato questo immaginario e lo ripropone ancora oggi. Un esempio lo ritroviamo in un film degli ultimi anni: “The Lone Ranger”, dove un protagonista si pittura il volto col fango in segno di vendetta, dopo lo sterminio del suo villaggio. Gli appassionati riconosceranno nomi come: Warhammer, Word of Warcraft oppure Brave Heart. In questi casi il segno di colore ritorna ad avere una valenza prettamente psicologica.
Pitture o tatuaggi rituali, sul corpo dei guerrieri sono, anche oggi, utilizzati per identificare popolazioni selvagge o aliene, creature non umane, in generale nemici dell’ordine.
Tuttavia penso si possa dire che la prospettiva con cui vengono guardate abbia perso in parte la connotazione negativa he il termine “selvaggio” porta con sè. Tanto da essere “ripresa”.

Stile Steampunk

Fonti
1) http://www.ilsaggiatore.com/argomenti/antropologia/9788842820789/il-pensiero-selvaggio-2/
2) https://it.wikipedia.org/wiki/Camuffamento_militare
3) Pinterest

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