mercoledì 18 gennaio 2017

Step 25 - Fine

Conclusione


Sono arrivata al termine di questo percorso di ricerca sul tema del colore, che mi ha impegnata per questo ultimi mesi. Che cosa si è scoperto sul colore protagonista di questa storia? Il Blu cadetto, anche conosciuto come blue cadet, come scoprirete nello step 2, è una sfumatura del blu, dai toni spenti ed eleganti, step 1. Classificabile attraverso una serie di sistemi di colore, ma troverete più informazioni nello step 3 e con una sua struttura chimica, come vedrete nello step 14 e nello step 6. Partendo da ambiti più scontati ci siamo immersi in una ricerca in contesti che sembravano toccare solo tangenzialmente il tema del colore, come la saggezza popolare step 8 parte 1 e parte 2, i personaggi noti dello step 21 o la mitologia step 4La continua scoperta di nuovi ambiti di ricerca ha portato fino ai brevetti dello step 17. Mentre partendo dal saggio di Strauss abbiamo cercato di definire il colore selvaggio, step 23 .
Il blu cadetto rientra nelle sfumature utilizzate in ambito militare. La canzone "Blue cadet-3, Do you Connect?" si ispira a questo tema, step 5, ma il blu cadetto è stato ispirazione anche per altri prodotti, step 11.  La stessa canzone ha ispirato a sua volta il logo di una agenzia, step 10 . Uno sforzo particolare è stato richiesto nello step 9 per ritrovare per ogni lettera dell’alfabeto un collegamento al nostro blu. La ricerca in contesti non ancora toccati dai post precedenti è stato un aiuto e un primo passo verso l’analisi, quasi la scomposizione del colore nello step 19.
I dati su cui basarsi non erano numerosi, anche in ambiti più "vicini" al colore, come lo step 12 sulla cucina o lo step 15 sulla pubblicità. Siamo passati per l’arte dello step 18 e l’architettura dello step 22 fino all’immancabile ambito della moda dello step 20.  Per finire ho cercato collegamenti anche nel mondo del cinema step 7, del fumetto step 13 e poi, nel campo più vicino ai miei interessi, il design, nello step 16.
Tutto questo è stato racchiuso in una nuvola di parole, nello step 24, che si collegano al nostro colore.  

Step 23 - Il colore selvaggio

Il blu cadetto selvaggio


Il pensiero selvaggio è un opera saggistica scritta da Claude Lèvi-Strauss.
Nel suo libro Strauss propone una lettura del comportamento umano, sostenendo la permanenza di comportamenti che l’uomo utilizza per l’organizzazione della realtà intorno a sé. Dai primi uomini fino agli odierni, per noi come per i “selvaggi”, permane la tendenza a strutturare, delineare comportamenti, creare miti e credenze, simboli.[1]

Per questo post sul colore selvaggio ho scelto come argomento la pittura bellica, collegandomi più che al colore in sé, al suo ambito militare.

Molte popolazioni usavano pitturarsi il corpo, in particolare il volto, come rituale prima delle battaglie. Il colore assumeva in questi casi un valore psicologico e rituale, comune ad un gruppo di individui.
Per esempio le popolazioni scozzesi utilizzavano tali pitture come simbolo di appartenenza ad un certo clan, impiegandole anch'essi come strumento intimidatorio.
In epoca napoleonica il colore, in questo caso delle uniformi, veniva usato per riconoscere i proprio alleati, ma anche a scopo intimidatorio, per esaltare il numero dei soldati.
In periodi più recenti, la pittura del volto veniva utilizzata non più a scopo simbolico, quanto strategico. In campo militare per la mimetizzazione la faccia veniva coperta con colori scuri, come nero o verde, per evitare il riflesso del sole sulla pelle del viso.[2]

Oggi questo metodo non viene più utilizzato, tuttavia coprirsi il viso con del colore, mascherando in parte la propria fisionomia è rimasto nell’immaginario collettivo.
Infatti anche oggi tuttavia si possono trovare esempi di pittura bellica, a livello più astratto e metaforico. Per esempio nella produzione cinematografica, che ha da sempre alimentato questo immaginario e lo ripropone ancora oggi. Un esempio lo ritroviamo in un film degli ultimi anni: “The Lone Ranger”, dove un protagonista si pittura il volto col fango in segno di vendetta, dopo lo sterminio del suo villaggio. Gli appassionati riconosceranno nomi come: Warhammer, Word of Warcraft oppure Brave Heart. In questi casi il segno di colore ritorna ad avere una valenza prettamente psicologica.
Pitture o tatuaggi rituali, sul corpo dei guerrieri sono, anche oggi, utilizzati per identificare popolazioni selvagge o aliene, creature non umane, in generale nemici dell’ordine.
Tuttavia penso si possa dire che la prospettiva con cui vengono guardate abbia perso in parte la connotazione negativa he il termine “selvaggio” porta con sè. Tanto da essere “ripresa”.

Stile Steampunk

Fonti
1) http://www.ilsaggiatore.com/argomenti/antropologia/9788842820789/il-pensiero-selvaggio-2/
2) https://it.wikipedia.org/wiki/Camuffamento_militare
3) Pinterest

domenica 8 gennaio 2017

Step 15 - Pubblicità

Il blu cadetto nella pubblicità

Per questo post sono state scelte opere realizzate da importanti grafici, appartenenti a periodi storici diversi. In comune hanno l'uso del colore blu grigio, in tonalità simili al blu cadetto.

Schiess-Dusseldorf
1913
Il manifesto vuole esaltare l'avanzamento tecnologico dell'industria
Il blu grigio viene utilizzato come sfondo della composizione a rappresentare il cielo nuvoloso e il mare. [1]





Tosca
Leopoldo Metlicovitz
1900
Libretto per l'opera Tosca di Puccini,per la prima rappresentazione al teatro Costanzi di Roma
Il blu grigio viene utilizzato nei particolari, le rose.[2]





 L'ermitage
                                                                           Paul Berthon

                                                                           1897
                                                                            Rivista illustrata, copertina
                                                                            Il blu grigio viene utilizzato nello sfondo per .                                                                                                       rappresentare le nubi di passaggio

sabato 7 gennaio 2017

Step 6 - Scienza

Il blu cadetto nella scienza

Il colore viene percepito dal nostro sistema nervoso in relazione sia alla luce che alla materia che interagisce con essa. Il base alla lunghezza d'onda e alla composizione chimica dell'oggetto colpito, il nostro sistema nervoso riceve un stimolo elettrico che percepisce come colore. 
Un generico colore è definito da tre variabili, tonalità, luminosità e saturazione.

La tonalità, sinonimo di cromaticità, è un colore puro che corrisponde ad una lunghezza d'onda ben definita all'interno dello spettro elettromagnetico. (vedi post 14)

La luminosità, anche definibile attraverso il termine valore, è la quantità di bianco o di nero in un colore percepito.
per esempio un oggetto colpito dal raggio di luce apparirà più chiaro nel punto dove incontra il raggio e si scurirà gradualmente nelle parti più lontane.


infine, la saturazione indica la purezza e l'intensità del colore. Un colore puro ha un' alta intensità, mentre una tonalità a bassa intensità si ha quando il colore è miscelato con il suo complemento.

Per esempio, il colore blu del cielo è dato dalle molecole di gas che compongono l'atmosfera che sono in grado di rifrangere la luce blu caratterizzate da lunghezza d'onda minore e riflettono quelle a lunghezza d'onda maggiore. Le distese d'acqua invece riflettono il cielo.




Interessante è che il colore blu fa produrre al cervello 11 tranquillanti chimici. (1) Tuttavia secondo alcuni studi il blu non è sempre stato percepito dal cervello umano.

A sostegno di questa teoria, molti testi e opere antiche non citano questo colore o indicano elementi naturali, come il mare, universalmente riconosciuto come blu con il colore nero.

l filologo tedesco Lazarus Geiger compì una serie di studi e forse è stato necessario che familiarizzare con la tonalità per poterla, non solo vedere, ma riconoscere. Anche il dare un nome al colore ha aiutato a identificarlo. (2)

Fonti

Step 17 - Brevetto

Il blu cadetto in biologia

Terreno di coltura [2]
US6063590A
Autore Kristen P. Brenner Clifford C. Rankin Yvette R. Roybal Alfred P. Dufour 
Assegnatario corrente ENVIRONMENTAL PROTECTION AGENCY GOVERNMENT OF UNITED STATES, Administrator of US Assegnatario originale US Environmental Protection Agency
Data di registrazione 1993-09-07
Data di pubblicazione 2000-05-16 
Data di assegnazione 2000-05-16


Il brevetto consiste nella preparazione di un terreno cromogenico in grado di identificare simultaneamente E. coli e coliformi totali.
Gli E. coli e i coliformi totali sono batteri per lo più patogeni che fanno parte della famiglia delle Enterobatteriaceae.
Questo tipologia di terreni che permette la crescita e la rivitalizzazione dei coliformi totali anche di quelli particolarmente"indeboliti", contiene oltre a soppressori della crescita di altri batteri quali sporigeni e batteri Gran positivi, dei gruppi cromogeni e fluorigeni.
Sono proprio questi gruppi cromogeni che una volta venuti a contatto con degli enzimi particolari prodotti dai coliformi o dagli E.coli, si rompono liberando il gruppo cromoforo che permette la colorazione delle colonie dei batteri che si vuole identificare.
A seconda del cromogeno utilizzato le colonie batteriche assumo colorazioni diverse, in particolare se si utilizza un cromogeno (Red Gal X-Gluc) le colonie di E. coli assumeranno la colorazione BLU CADETTO, mentre le colonie di Coliformi totali assumeranno una colorazione che va dal Dusty rose al marrone.[1]

Tratto da google brevetti
1) https://patents.google.com/patent/US6063590A/en?q=blue+cadet
2) http://bc2b.altervista.org/PON/Terreno%20di%20coltura.htm

Step 14 - Chimica

La chimica del blu cadetto



Pentacene C22H14
Pentacene è un idrocarburo policiclico aromatico composto da cinque anelli di benzene lineare-fusi, responsabile del colore blu. (1)

Ma cosa sta dietro ai colori?

Le sostanze colorate sono sostanze capaci di assorbire radiazioni appartenenti allo spettro elettromagnetico visibile, che, nel caso dell'uomo corrisponde all'intervallo compreso tra 380 nm a 760 nm. L'insieme di tutte le radiazioni dello spettro da luce bianca, mentre ogni singolo raggio, caratterizzato da lunghezza e frequenza d'onda e energia caratteristica, individua una precisa tonalità.

Il colore blu-azzurro è visibile per una lunghezza d'onda 580-595 nm, quando la luce assorbita è gialla, invece ad una lunghezza d'onda di 435-480 nm la luce assorbita è blu dunque il colore visibile sarà giallo.

Quando una fascio di onde colpisce una molecola, questa assorbe le lunghezze d'onda che hanno energia uguale alla differenza di energia tra livelli energetici della molecola stessa. Dunque ogni molecola assorbe solo una ristretta parte di tutto lo spettro elettromagnetico visibile, il quale è a sua volta solo una parte dello spettro completo.

Non tutte le onde sono in grado di far saltare gli elettroni dallo stato normale a quelli eccitati, in relazione alla loro energia, per esempio microonde e infrarossi comportano soltanto un'alterazione della vibrazione e rotazione , mentre le onde visibile e gli ultravioletti riescono a portare gli elettroni a stati di eccitazione.

Il colore è dunque strettamente legato alla chimica della molecola, vediamola più in dettaglio. (3)

Numerosi studi furono portati avanti sui colori e sulla chimica che ne sta dietro. Witt, chimico e tecnologo, nel 1876 l'esistenza di gruppi cromofori,-NO2, -NO, -N=N-, C=O e C=C, responsabili del colore, all'interno delle sostanze colorate. Le molecole conteneti cromofori prendono il nome di cromogeni. Alcune delle quali sono di per sé colorate, come 

il fulvene che presenta un colore giallo, mentre molti altri sono di base incolore o poco colorati, ma acquisiscono cromaticità in presenza di altri raggruppamenti che Witt chiamò auxocromi : -NH2, -NHR, -NR2 e –OH. Secondo Witt l’auxocromo non ha cromaticià ma dona  capacità tintoriali.(2)
 Il colore di un composto è funzione del numero e del tipo dei gruppi cromofori complessivamente presenti nella molecola.(3)
In seguito altri studi e altre teorie furono elaborate fino agli studi di Schrödinger sulla meccanica ondulatoria in termini di livelli energetici. (2)




Fonti
1) https://en.wikipedia.org/wiki/Pentacene
2) http://www.chimicamo.org/chimica-generale/teoria-del-colore.html
3) http://chimicapratica.altervista.org/index_htm_files/F13%20-%20Fisica%20e%20chimica%20del%20colore.pdf
4) http://www.chimicamo.org/tutto-chimica/pigmenti.html